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Obbligo indossare mascherine FFP2

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OBBLIGO FFP2- Umbria CIRCOLARE INFORMATIVA COVID-19 Zona Arancione “rafforzata”

La Regione dell’Umbria ha emanato una nuovo ordinanza anti Covid valide dal 1 al 5 marzo 2021 (data in cui scadrà anche il DPCM governativo).

Ricordiamo che ha reso obbligatori a tutti gli operatori degli esercizi commerciali di indossare dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie FFP2 certificati e anche fortemente raccomandato in tutti i luoghi chiusi in cui vengono esercitate attività economiche e produttive che prevedono l’interazione con la clientela. 

Ecco tutte le novità dell’Ordinanza della regione Umbria

Fisco, pronte 50 milioni di cartelle esattoriali. In arrivo nuova rottamazione

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Fisco, pronte 50 milioni di cartelle esattoriali. In arrivo nuova rottamazione

Cartelle, avvisi e contestazioni: pronte a partire 50 milioni di cartelle, che potrebbero essere inviate al ritmo di un milione al mese per limitare la pressione economica e le code alle Poste

107 Miliardi anno sono i numeri dell’evasione fiscale in Italia

Sono oltre 50 milioni le cartelle esattoriali che sono pronte a partire nei prossimi mesi.

Di queste, 35 milioni sono atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) sospesi nel 2020 ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021.

Ben 15 milioni sono gli accertamenti e le lettere di compliance per invitare i contribuenti a rettificare le proprie dichiarazioni.

Cartelle esattoriali, invio scaglionato per evitare problemi di ordine pubblico

Si tratta, complessivamente di 50 milioni di atti.

Circa la metà costituiti da quelli che si sono accumulati nell’anno che si è appena chiuso mentre l’altra metà è quella che si produrrà nel corso di quest’anno.

Significa che in ogni mese del 2021 l’Agenzia delle Entrate dovrebbe dare il via a oltre 4 milioni di azioni esecutive e altri interventi di recupero.

Il governo teme l’effetto che questa decisione potrà avere sull’ordine pubblico e sulla pandemia, con relative code agli uffici postali.

Secondo quanto riportato da Repubblica, l’invio delle cartelle dovrebbe essere scaglionato in blocchi da 1 milione di cartelle al mese per evitare appunto problemi di ordine pubblico (legati alle file agli Uffici Postali per il ritiro del mancato recapito) ma anche per evitare di mandare in tilt il sistema, già messo a dura prova dalle variazioni legate all’emergenza sanitaria, e di creare un numero troppo elevato di scontenti che potrebbero divenire un ulteriore elemento di tensione.

Cancellare vecchie cartelle esattoriali fino al 2015

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, suggerisce di svuotare il “magazzino” dalle cartelle esattoriali più vecchie e ormai, nella maggior parte dei casi, inesigibili, in modo da concentrare le forze nella lotta all’evasione che ancora si può recuperare e che ammonta a circa 107 miliardi l’anno di minori entrate, comprese quelle contributive.

Si ricollega al problema del magazzino anche la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, che creda si debba fare un intervento strutturale che cancelli quanto non è più recuperabile (ad esempio cartelle riferite a persone decedute, ad aziende fallite), in pratica le cartelle prima fino al 2015.

Poi, aggiunge, “ci sono gli anni che vanno da 2016 al 2020, con due generi di questioni: le cartelle che sono già arrivate, su cui bisogna dare la possibilità di fare una nuova rottamazione a quelle persone che hanno aggiunto difficoltà a difficoltà che già avevano, e le cartelle che non sono ancora state emesse.

Qui il nostro compito deve essere fare in modo che se ne emettano il meno possibile”, anche per evitare assembramenti per il ritiro.

“Quindi è importante – conclude Castelli – fare un’operazione con un saldo e stralcio per ridurre il più possibile queste emissioni”.

Tratto da QUi Finanza

Ruffini: cancellare vecchie cartelle esattoriali per un fisco più semplice. In arrivo una nuova rottamazione

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Ruffini: cancellare vecchie cartelle esattoriali per un fisco più semplice. In arrivo una nuova rottamazione

Svuotare il «magazzino» dalle cartelle esattoriali più vecchie e ormai, nella maggior parte dei casi, inesigibili, in modo da concentrare le forze nella lotta all’evasione che ancora si può recuperare e che ammonta a circa 107 miliardi l’anno di minori entrate, comprese quelle contributive.

Lo ha suggerito di nuovo il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, nell’audizione alle commissioni Finanze e Bilancio di Camera e Senato, che hanno avviato un ciclo di riunioni di approfondimento legate alla riforma del fisco che il governo ha messo in programma per quest’anno.

Prima di Ruffini, che ha insistito sulla necessità di semplificare il sistema, rilanciando tra l’altro l’idea di un Testo unico delle norme fiscali, le commissioni hanno ascoltato, per la Banca d’Italia, Giacomo Ricotti, Capo del Servizio Assistenza e consulenza fiscale, che ha proposto di spostare il carico fiscale dai fattori della produzione, capitale e soprattutto lavoro, al consumo e ai patrimoni, in particolare realizzando finalmente la riforma del catasto, con l’adeguamento delle rendite ai valori di mercato.

Riforma Irpef, Bankitalia: «Per ridurre tasse sul lavoro aumentare tassazione sulla casa»

Un fisco più semplice

Qualunque sarà la riforma del fisco che il governo sceglierà, essa dovrà essere «operativamente semplice e trasparente», dice Ruffini.

Sul tavolo ci sono diverse ipotesi: dalla revisione delle aliquote e degli scaglioni Irpef al sistema tedesco di aliquota continua.

Tutte sono fattibili, è stato spiegato nelle audizioni, purché si tenga conto delle attuali storture da correggere: non solo l’eccesso di norme, ma la giungla di tax expenditure, cioè gli sconti fiscali accordati alle varie categorie che distorcono la progressività del prelievo.

Ruffini ha insistito anche sulla sua proposta di «tassazione per cassa» per le partite Iva, che permetterebbe di superare il sistema di saldi e acconti per andare a un prelievo commisurato all’effettiva differenza tra incassi e spese.

Con l’obbligo della fatturazione elettronica, che peraltro potrebbe essere estesa anche ai contribuenti nel regime forfettario del 15%, ha spiegato il direttore, «non ci sono impedimenti tecnici» per farlo.

Verso il nuovo decreto Ristori (il quinto)

In attesa che il dibattito sulla riforma entri nel vivo, il governo si appresta a varare un nuovo decreto Ristori (il quinto) dopo che il Parlamento avrà autorizzato un ennesimo scostamento di bilancio, cioè deficit aggiuntivo, il primo per il 2021, di circa 25 miliardi.

Al centro di questo provvedimento, annuncia la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, ci saranno misure di agevolazione e di vera e propria sanatoria a favore dei soggetti colpiti da cartelle esattoriali.

Il rischio dei 50 milioni di cartelle esattoriali in partenza

Sullo sfondo il rischio, ricordato da Ruffini, che quest’anno, in mancanza di norme del governo, l’Agenzia sia costretta a mettere in moto 50 milioni di atti di accertamento e di riscossione (quelli bloccati nel 2020 a causa della pandemia più quelli che si produrranno nel 2021).

«Noi crediamo – dice Castelli, ricollegandosi a questo problema e a quello del «magazzino» – si debba fare un intervento strutturale che cancelli quanto non è più recuperabile (ad esempio cartelle riferite a persone decedute, ad aziende fallite)», in pratica le cartelle prima fino al 2015.

Poi, aggiunge, « ci sono gli anni che vanno da 2016 al 2020, con due generi di questioni: le cartelle che sono già arrivate, su cui bisogna dare la possibilità di fare una nuova rottamazione a quelle persone che hanno aggiunto difficoltà a difficoltà che già avevano, e le cartelle che non sono ancora state emesse.

Qui il nostro compito deve essere fare in modo che se ne emettano il meno possibile», anche per evitare assembramenti per il ritiro.

«Quindi è importante – conclude Castelli – fare un’operazione con un saldo e stralcio per ridurre il più possibile queste emissioni».

Il precedente saldo e stralcio ha portato all’automatica cancellazione delle cartelle fino a mille euro.

Tratto dal Corriere della Sera

Scadenze fiscali, i primi appuntamenti del 2021: si parte il 10 gennaio

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Scadenze fiscali, i primi appuntamenti del 2021: si parte il 10 gennaio

Partenza d’anno con le tasse?
Non proprio.

Per fortuna il calendario delle scadenze fiscali rispetta abbondantemente il calendario delle festività e permette di scavallare senza pensare al Fisco la Befana e il secondo weekend del 2021.

Il primo appuntamento con le tasse è però fissato subito dopo, al 10 gennaio 2021 con i versamenti dei contributi INPS per i lavoratori domestici e per i dipendenti.

Ma vediamo quali sono le date da segnare in rosso sul calendario per non perdere nessuna delle scadenze fiscali previste.

Rosso nel rosso è la data del 18 gennaio, dove sono concentrati la maggior parte degli adempimenti fiscali del mese.

Cominciamo a ricordare, però, le scadenze fiscali di fine anno: il 31 dicembre, infatti si chiude con il Fisco, visto che sono numerosi gli adempimenti da completare entro la fine dell’anno.


31 dicembre
Sgravi per chi assume e richieste cassa integrazione

La data del 31 dicembre sarà carica di termini da rispettare, in particolare per i Consulenti del Lavoro. In scadenza, infatti, le domande all’Inps per l’incentivo IOLavoro e quelle per ottenere l’esonero contributivo per i datori di lavoro privati che assumono, introdotto dagli art. 6 e 7 del decreto “Agosto”.

Inoltre, le domande all’Inps per ottenere l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali previsto dall’art. 3 del decreto “Agosto” per i datori di lavoro privati che non richiedono i trattamenti di cassa integrazione e che abbiano già fruito, nei mesi di maggio e giugno 2020, dei trattamenti di integrazione salariale previsti dal D.L. n. 18/2020.

E ancora: l’invio di ulteriori domande cassa integrazione ordinaria e in deroga, Fondo d’integrazione salariale, Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato relative a novembre, e presentazione dei modelli di pagamento SR41 per le istanze autorizzate in precedenza.

Per concludere la fine dell’anno, poi, l’invio telematico dei flussi UniEmens relativi a retribuzioni e compensi corrisposti nel mese di novembre 2020 e la Stampa del Libro Unico del Lavoro relativo al mese di novembre 2020.

Scadenze fiscali, il calendario di dicembre. Anche quest’anno ingorgo di scadenze

10 gennaio
Versamento dei contributi previdenziali per i lavoratori domestici

Il primo adempimento fiscale dell’anno riguarda il versamento dei contributi previdenziali relativi all’ultimo trimestre 2020 per i lavoratori domestici.

15 gennaio
Corrispettivi delle associazioni senza scopo di lucro in regime agevolato

Scade il 15 del mese il termine per la fatturazione differita relativa al mese precedente e per la registrazione dei corrispettivi delle associazioni senza scopo di lucro in regime agevolato.

17 gennaio
Contributi Inps per i lavoratori dipendenti

Il 17 gennaio i datori di lavoro devono versare i contributi Inps per i lavoratori dipendenti.

18 gennaio
Iva, ritenute sui incrementi di produttività, locazioni brevi

Lunedì 18 gennaio è il giorno in cui c’è la più alta concentrazione di adempimenti fiscali del mese. Scade in questo giorno il termine per la liquidazione dell’Iva mensile.

Inoltre, nella stessa data i sostituti d’imposta devono provvedere a versare le ritenute e l’imposta sostitutiva sugli incrementi di produttività.

Chi ha realizzato delle locazioni brevi è tenuto entro il 18 gennaio al versamento delle ritenute sui canoni o sui corrispettivi pagati o incassati.

20 gennaio
Bollo relativo alle fatture elettroniche

Entro il 20 gennaio i titolari di partita Iva sono tenuti a versare il bollo relativo alle fatture elettroniche emesse nel quarto trimestre del 2020.

Tratto dal Corriere della Sera

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